giovedì 2 dicembre 2010

diario di viaggio - scozia on the road


Scozia on the road

Aprile 2008: io e la mia collega Sara decidiamo di organizzare un tour della Scozia fai da te.. Lonely Planet alla mano, racconti di viaggio, internet e via con la preparazione, mentre i nostri consorti guardano telefilm in tv.

Stabilito sommariamente l’itinerario di viaggio siamo partite nella ricerca di voli, auto, traghetto e B&B, il tutto all’insegna del risparmio economico naturalmente. La scelta è caduta per il volo sul Ryanair Roma – Londra Stansted, noleggio macchina alla Hertz (convenzionato Ryanair direttamente sul loro sito), e volo di ritorno sempre Ryanair Glasgow – Roma con riconsegna dell’automobile a Glasgow.

Per quanto riguarda il pernottamento abbiamo trovato tutti i B&B su internet, alcuni segnalati sulla guida, altri in racconti di viaggio, altri per caso, ma devo dire che ci siamo trovati quasi sempre bene (tranne nella guest house di Glasgow, e a Thurso, una vera bettola). Siamo stati accolti da coppie di signori sempre gentilissimi che affittano ognuno al massimo 3 o 4 stanze, probabilmente quelle dei figli ormai grandi al college. Camere pulite, colazioni abbondanti e gustose, e proprietari sempre disposti a darci informazioni e suggerimenti per il nostro viaggio.

La spesa è stata di 1400 euro circa a persona, compresi souvenir, cene fuori tutte le sere e con la sterlina a 1,4. Abbiamo risparmiato molto sul volo e sulla macchina ammortizzando la spesa su 4 persone; la spesa media per dormire è stata intorno alle 25 sterline.

Il nostro viaggio è iniziato dall’Inghilterra, dove però ci siamo fermati solo nella piccola e curata cittadina di York, per non affrontare subito una lunga marcia in macchina, visto anche la guida a sinistra (su cui i nostri uomini si sono destreggiati molto bene, e per fortuna! essendo questo il loro unico compito!!).

Il nostro tour della Scozia fai-da-te inizia il giorno successivo da Edimburgo. Parcheggiata l’auto nel B&B andiamo alla scoperta della città utilizzando il bus che passa proprio davanti al nostro alloggio. Sta per iniziare il festival e i preparativi fervono. La temperatura è gradevole, tanto che è l’unica tappa della vacanza in cui riesco a non indossare la giacca a vento antipioggia. In due giorni visitiamo le principali mete turistiche: il castello, la Royal Mile, Calton Hill… Per i pasti serali ci affidiamo alla guida e andiamo da Mussel’s Inn (da cui andremo anche a Glasgow) e in un pub molto carino, Monster Mash, in cui facciamo conoscenza con il mitico Fish&Chips.

Il 6 Agosto sotto una pioggia battente ci rimettiamo in viaggio e dopo esserci fermati appena fuori Edimburgo, nel pittoresco villaggio di Cramond, ci dirigiamo verso Stoneheaven. Finalmente lasciamo il paesaggio urbano per avere un assaggio di quello scozzese. Da questo momento in poi le strade spesso sono a senso unico con delle piazzole in cui accostarsi per far passare la vettura che sopraggiunge nel senso di marcia contrario. Intorno tanto verde ravvivato qua e là da alcune zone viola, colore del fiore tipico di queste colline, l’erica, ma anche diversi animali come pecore e mucche. Non è insolito doversi fermare e scendere dalla macchina per cercare di far spostare delicatamente il bestiame!

Arriviamo a Stoneheaven nel pomeriggio, giusto in tempo per andare a visitare l’incantevole castello Dunottar, il quale sorge in cima ad una scogliera. Più che un castello si tratta di rovine,ma davvero suggestive, tanto da essere state set del film Amleto di Zeffirelli. In pieno clima scozzese lo visitiamo sotto la pioggia, e sempre sotto la pioggia non riusciamo a resistere alla tentazione di scendere e arrivare fino al mare azzurro che lambisce le rocce. E’ qui che si consuma la prima scivolata storica della vacanza…la mia naturalmente!!

Il giorno successivo inzia con un’abbondante colazione e subito in marcia verso la prossima meta: Inverness e il lago di Lochness! Ormai scorrazziamo a nostro agio tra le Highlands: lasciamo il mare e ci dirigiamo verso l’interno. E’ difficile non rimanere affascinati dai paesaggi che si susseguono; per questo spesso accostiamo nelle aree di sosta fermandoci ad ammirare e fotografe scorci di ruscelli, torrenti o strani volatili. Prima di raggiungere Inverness ci dirigiamo più a sud verso Fort Augustus, graziosa e pittoresca cittadina situata all’estremità meridionale del famoso lago di Lochness. Ci fermiamo ad ammirare il navigare dei battelli lungo il Caledonian Canal, che si solleva e si abbassa di 13 metri grazie all’uso di una scala costituita da cinque chiuse consecutive. Fortunatamente c’è il sole e il canale si riempie di gente e di strani personaggi in kilt che attraggono turisti. Costeggiamo quindi il lato orientale del lago, il più caratteristico e tranquillo, e più volte ci fermiamo ad ammirare il paesaggio con le sue innumerevoli forme e colori, ma purtroppo del mostro nessuna traccia!! Deve essersi spaventato vedendo i nostri uomini, ahah!!

Siamo arrivati all’8 Agosto: sveglia presto e via a prendere il traghetto con direzioni Isole Orcadi. Avevamo già acquistato dall’Italia sui rispettivi siti sia il viaggio di andata con la North Link Ferry sia quello di ritorno con la Pentland Ferries , con trasporto di automobile compreso e tutto è filato liscio. Sbarcati dalla nave il paesaggio è un po’ diverso da quello a cui ci eravamo abituati negli ultimi giorni: lunghe distese di alte scogliere che si immergono in spiagge di sabbia bianca. Queste isole sono piene di siti archeologici: noi visitiamo Skara Brae, villaggio preistorico anteriore alle piramidi, Ring of Brodgar, un ampio cerchio di monoliti, Maes Howe, una tomba a tumulo accessibile con visita guidata (45 minuti in una tomba alta nemmeno 7 m e larga 35…a voi la scelta!!). Girando l’isola in lungo e largo attraversiamo anche Kirkwall, dove tra stradine lastricate e viottoli tortuosi erge maestosa la St Magnus Cathedral, ammiriamo i Faraglioni di Yesnaby, visitiamo the Italian Chapel, piccola cappella costruita dai detenuti italiani durante la seconda guerra mondiale. Alloggiamo in un B&B carinissimo a St Margaret Hope, sulla costa nord-est dell’isola. Il paesaggio intorno è da cartolina: una bellissima baia che sembra disabitata…ma quando poi andiamo a cercare un ristorante per mangiare scopriamo invece dove si sono nascosti tutti! Dopo aver cenato ammiriamo il tramonto (intorno alle 22) sulla riva del mare, in compagnia di una ragazzina che si diverte a scovare i granchi fra le rocce.

Dopo le Orcadi ritorniamo sulla terraferma. Trascorriamo una non piacevole notte a Thurso per poi riprendere il viaggio con destinazione Ullapool. Ci aspettano diversi km, ma nonostante questo decidiamo di percorrere la strada costiera: il panorama infatti non ci delude e durante il tragitto diverse sono le nostre soste. E’ impossibile infatti resistere alla tentazione di fare una passeggiata su una spiaggia bianchissima e deserta. Troviamo persino un furgoncino che vende tramezzini con salmone e altro pesce azzurro freschissimo: in fondo non è poi così disabitata la zona e come pranzo è perfetto. Ci imbattiamo anche in una grotta molto caratteristica che non possiamo fare ameno di visitare naturalmente. Procediamo cosi fino a raggiungere Ullapool, piccola cittadina delle Highlands che ha come principale attrazione il porto turistico. Qui ci aspetta un incantevole B&B, con altrettanto incantevoli gestori, i quali ci consigliano per la sera un ottimo ristorante di pesce. Ottimo è anche il vino, tanto che alla fine per smaltirlo io e Sara decidiamo di fare una partita a calcetto con palla e avversari immaginari in un campetto libero. Il giorno dopo, con una buonissima colazione sullo stomaco (che quasi sempre sostituisce anche il nostro pranzo, a meno di piccoli spuntini), ci rimettiamo in marcia. Il nostro itinerario prevede come prossima tappa l’isola di Skye, dove abbiamo in programma di fermarci per ben due notti. Nonostante sia un’isola (lunga 77 km) è raggiungibile via terra tramite un ponte e una strada statale (oggi non più a pagamento). Prima di arrivare, sull’arteria principale che porta a Skye ci fermiamo a visitare uno dei castelli più belli della Scozia: l’Eilean Donan Castle, famoso anche per essere apparso in diversi film tra cui Higlander. Costruito per la prima volta nel 1220 come baluardo di difesa contro i vichinghi, è stato poi distrutto e ricostruito diverse volte nel corso della storia, per essere riaperto definitivamente nel 1932. Oggi è possibile visitarlo interamente e non lasciatevi sfuggire questa occasione: già percorrere il ponticello per raggiungerlo è una grande emozione.

Lasciato il castello raggiungiamo l’isola di Skye: il paesaggio che ci accoglie è fantastico, un insieme di scorci marini e montani. Alloggiamo come sempre in un carinissimo B&B arroccato su una collina, mentre per la cena scegliamo un ristorantino francese molto minimale ma con dei buonissimi piatti ricercati. Il giorno seguente giriamo un po’ l’isola e decidiamo di andare a visitare le distillerie del Talisker. Siamo in Scozia e non è possibile prescindere dalla visita di almeno una distilleria, nonostante nessuno di noi sia appassionato di whisky. L’azienda è piccola e si respira un’aria familiare: è difficile pensare che le bottiglie di questi torbati che beviamo anche nei nostri pub arrivino proprio da qui. Dopo la visita con degustazione e acquisto di vari souvenir ci dirigiamo verso la Talisker Bay: una bellissima baia raggiungibile dopo una mezz’ora di camminata ma anche in questo caso, nonostante le mie solite lamentele, ne vale la pena. Il paesaggio è molto suggestivo, e soprattutto incontaminato. Nel pomeriggio visitiamo il centro dell’isola, caratterizzata dal susseguirsi di case variopinte. Incontriamo anche la banda del paese, con le classiche cornamuse e tutti indossano il kilt naturalmente. Bellissimo! Per cena ci fermiamo in un ristorante sulla strada principale, molto carino e il personale gentilissimo, tanto che non ci farà pagare uno dei due fegati di agnello che io e Massi abbiamo ordinato per sbaglio non avendo capito che si trattasse di fegato! Ora non dimenticherò più il significato di liver…per fortuna Sara mi offre metà del suo enorme fish&chips.

E’ il 13 Agosto: a malincuore lasciamo quest’isola incantevole e ci dirigiamo verso Fort William. Lungo la strada vediamo le indicazioni di una seggiovia per raggiungere il Ben Nevis, la montagna più alta delle Isole Britanniche: come si può non fermarsi! Acquistiamo i biglietti per la cabinovia e saliamo su tra ragazzi che caricano anche le loro mountain bike. Giunti in cima ci sono dei rifugi e diversi percorsi di trekking: scegliamo fortunatamente, sotto la mia pressione, la passeggiata più breve e dopo una mezz’oretta arriviamo in un punto da cui c’è una vista spettacolare. Il tempo di fare qualche foto e mangiare un panino che dobbiamo tornare velocemente indietro in quanto un acquazzone è in agguato. Riprendiamo la strada per la cittadina e per il nostro B&B: lo troviamo molto facilmente ed è molto accogliente e carino, a parte il fatto che si trova vicino ad un’agenzia funebre. La sera facciamo una passeggiata per il centro che è molto frequentato: Fort William infatti è il centro abitato più grande delle Higlands occidentali. Ceniamo in un pub molto carino, dove ci scambiano per una squadra di velisti (visto le nostre giacche a vento rosse tutte in tinta!).

Il giorno successivo lasciamo definitivamente le Highlands e ci dirigiamo verso Stirling, situata a 50 km ovest di Edimburgo.La cittadina è molto carina e le attrazioni turistiche principali sono il Wallace Monument, monumento innalzato in onore di William Fallace, grande patriota scozzese che sconfisse gli inglesi nel 1297, e il castello medievale, che domina il centro storico.

La vacanza volge al termine: è ferragosto e noi ci dirigiamo verso Glasgow, ultima tappa di questo fantastico viaggio on the road. Forse è il luogo meno bello di tutti quelli visitati e per questo siamo ancora più tristi, senza aggiungere che la specie di hotel in cui dobbiamo trascorrere le ultime due notti è una vera bettola. Visitiamo la città sommariamente e senza troppo entusiasmo: passiamo per George Square e Merchant city, ma solo la Cattedrale ci colpisce veramente. Ceniamo dopo 15 giorni in un ristorante italiano e a parte il tiramisù che non è un tiramisù la pizza non è male. Salutiamo così un paese incantevole, popolato da gente incantevole. Abbiamo infatti incontrato sempre persone molto disponibili e desiderose di darci buoni consigli per la nostra vacanza. Il clima non è stato poi così male: temperature intorno ai 18 gradi e pioggia solo in alcuni giorni.

Visitate la scozia, e a mio avviso on the road è il modo migliore per ammirarne il paesaggio e assaporarne almeno in parte la sua anima.

venerdì 29 ottobre 2010

Barilla...a casa nostra!


E dopo Voiello…arriva anche Barilla! Stavolta non è merito mio ma della mia collega Sabrina che ha vinto una cena per 8 persone cucinata in casa da uno chef…e quale casa migliore della mia (e di Massi) per queste serate mangerecce??!! Naturalmente ci siamo offerti volontari!
Ore 17.30 inizia ad arrivare il primo omino tuttofare barilla addetto alla preparazione. Tovaglia, piatti, bicchieri, posate e la tavola è imbandita! L’omino ha portato anche acqua, vino, gli ingredienti per la serata e pentole e attrezzi vari necessari per la preparazione della cena.
Tra un ospite e un altro alle 18 finalmente arriva lo chef con tanto di aiutocuoco ed è niente popòdimeno che… Renato Bernardi, cuoco che spesso si vede a GEO&GEO (in realtà io non lo conoscevo e avrei preferito Simone Rugiati eheh) e quella che poi a fine serata avremmo scoperto essere la moglie.
Subito iniziano a preparare la cena mentre noi spiamo ed estorciamo consigli su quale pentole e padelle usare e altre dritte culinarie. Impostato il tutto si interrompono e lasciano spazio a Fabio, uno degli ospiti, che dovrà cimentarsi in una prova di cucina. Prepara un ottimo primo piatto, linguine ai calamari con pan grattato al profumo di limone, che riceve i complimenti ( e non sappiamo quale voto) dallo chef. Questa prova infatti fa parte di una gara di cucina nazionale, la cui finale avverrà a Roma il 28 novembre…speriamo quindi che il nostro Fabio ce l’abbia fatta!
Terminata questa prova riprendono a cucinare la nostra cena e da là a poco iniziamo a mangiare anche noi!!
Ecco il menu:

* involtini di bresaola con caprino su verdure croccanti all’aceto balsamico
* fusilli al pomodoro fresco, capperi, acciughe al profumo di agrumi
* bavette al pesto genovese con patate, fagiolini e gamberi
* crema di mascarpone al miele e pistacchi con pavesini

I piatti non sono abbondanti ma alla fine ci saziamo. La cena nel complesso non è stata male (lo chef ci spiega che con gli ingredienti a disposizione non poteva fare di più), ma soprattutto è stata divertente!
Peccato solo che l’omino tuttofare non abbia pulito la cucina cosi come doveva essere (ha portato sì via tutte le stoviglie sporche, pentole etc ma senza ripulire la cucina messa a soqquadro dagli artisti).

Che dirvi…comprate 4 pacchi di pasta barilla e giocate anche voi! E non mancate agli appuntamento di casa barilla…io ci sarà il 28 novembre a Roma dove farò…non la cuoca ma… il GIURATO! meglio no? ;-)

domenica 30 maggio 2010

1000 vele per Garibaldi /1

Sabato 29 maggio ore 10:15, vele spiegate e via…al segnale del comitato di regata si parte da Fiumicino. Siamo in 10 imbarcazioni, nonostante la manifestazione si chiami “1000 vele per Garibaldi”. Il cielo è nuvoloso e il vento non molto forte, sui 10 nodi, ma inizia subito a fare freddino. Il mio turno di guardia e timone (in realtà pilota automatico) va dalle 12 alle 16, intervallato da un aperitivo con panzanella e pranzo con orecchiette al pesto (che poi si faranno sentire per tutto il giorno). Prendo veramente un sacco di freddo…anche perché non sono abbastanza coperta ma non avrei mai pensato che la temperatura sarebbe scesa cosi tanto. Quindi non appena giungono le ore 16 me ne scendo sottocoperta e mi tuffo nella mia cabina sotto al sacco a pelo e mi sparo un pisolino fino alle 19 circa. Tutto prosegue tranquillo e nonostante il freschetto risalgo sopra dove il mal di mare decisamente si soffre di meno. Di nuovo aperitiviamo con pane casereccio condito con pomodoro e alici, il tutto accompagnato dal vinello dei colli albani acquistato da Paola al supermercato, che poi è l’unica a non berlo e nemmeno a mangiare visto che sta male e già da diverso tempo. Resistiamo fino alle 22 dopodichè noi donne ci ritiriamo:io nella cabina di prua, Paola sul divanetto centrale visto che soffre molto più di me. Dormiamo tranquillamente fino alle 4 quando vengo svegliata dai continui sobbalzi: non voglio morire da sola, né tantomeno con la testa schiacciata così mi trasferisco sul divanetto vicino a Paola. Da qui inizia una sofferenza che terminerà alle 10 della mattina. Il vento è forte e il mare è grosso e fuori fa un freddo glaciale. Gli uomini poverini non dormono niente e cercano di domare la barca, anche se sono costretti a cambiare rotta. Il vento infatti ci viene contro cosi come l’onda, quindi dobbiamo deviare il percorso e purtroppo non riusciamo a raggiungere a La Maddalena. Abbiamo veramente ballato: ho provato ad alzarmi diverse volte, anche per andare in bagno, ma la nausea ogni volta era troppo forte e solo alle 10 del mattino riesco ad alzarmi. La notte quindi trascorre tra salti, avvisi di burrasca alla radio e varie richieste di aiuto da altre imbarcazioni. Finalmente si vede terra, anche se non quella dell’arcipelago: approdiamo cosi al porto di marina di portisco, che sinceramente non so nemmeno dove sia, ma l’importante è toccare TERRA!Ora siamo “prigionieri” in questo porto: il tempo infatti non promette niente di buono e probabilmente forse solo martedì riusciremo a aprtire per raggiungere la destinazione iniziale. Abbiamo saputo che delle 10 barche per ora ne sono arrivate solo 2, le altre 8 compresi noi , siamo attraccati in porti diversi. Speriamo almeno che domani ci sia il sole visto che comunque ci sarà molto vento…

A presto con gli aggiornamenti!

domenica 2 maggio 2010

A cena da...Voiello!



Giovedì 29 Aprile, tutti a cena da Voiello. Tema della serata: abbinamento pasta&vino. Intanto vi chiederete come ho fatto ad essere invitata...Semplice!Una specie di concorso che premiava chi lasciava un commento sul proprio amore per la pasta nella pagina di Facebook di Voiello. Ottenuto l'invito naturalmente ho fatto giocare anche amici e parenti...e alla fine eravamo in 8 alla fantastica serata. La location è stata un ristorante carino al centro di Roma, Grappolo d'oro Zampanò, in cui sicuramente tornerò per provare la decantata carbonara della cuoca!
Dopo aver firmato una liberatoria per foto e video ci accomodiamo e dopo poco inizia una presentazione dapprima della voiello, del nuovo sito etc e poi una spiegazione, condotta da una sommelier, su come abbinare il vino ai cibi e in particolare alla pasta. Molto interessante.
Ma la parte migliore inizia alle 21, quando ci trasferiamo nella sala attigua e prendiamo posto ai tavoli per iniziare la cena...e che cena! Questo il menù:
Antipasti misti della casa
Vermicelli con gallinella e santoreggio
-Perdaudin Roero Arneis
Fusilli bucati corti alle sarde e finocchietto - Occidens, Terzavia Renato De Bartolis
Schiaffoni con ragù di agnello al rosmarino -
Cagnulari, Isola dei Nuraghi
Tortino di ricotta con scaglie di cioccolato,scorzette di arancia e pan di spagna allo strega
- Malvasia Sole, Azienda Conti Zecca

Pietanze molto buone, in particolare ho apprezzato gli schiaffoni ma anche i fusilli per l'originialità. I vini buoni e di qualità ma non tanto di mio gusto.
Alla fine della cena ci hanno anche regalato pacchi di pasta Voiello della serata, un pacco di spaghetti lunghissimi e un grembiule.
Davvero un'iniziativa carina e divertente.
Ora sul blog Voiello aspettiamo l'e-book con le ricette della serata.

Grazie Voiello.

venerdì 30 aprile 2010

Iron Man...anzi Woman!



Era tanto che non scrivevo sul blog.
Perché?
Non so…so solo che ci sono periodi in cui ho voglia di scrivere, anzi ho bisogno di farlo, e altri meno. Ora sono in una fase intermedia..quindi mi faccio coraggio e visto che avevo preso questo impegno cerco di continuare.
Come sempre vi racconto una delle tante esperienze in cui mi tuffo…perché non so se l’avete capito ma ferma non ci so stare.

Fra le tante attività ludiche sono iscritta (ancora per poco) alla palestra Virgin della mia zona, dove per il we del 17/18 aprile hanno organizzato una sorta di gara: l’IRON MAN:
Secondo voi mi sono iscritta? Naturalmente!
La gara consisteva in 3 prove: sollevamento pesi su panca piana, 3 km di corsa sul tapis roulant, 25 metri stile libero.
Naturalmente ho iniziato subito ad allenarmi, poco sui pesi ( e si è visto), più sulla corsa (perché vedevo la gente morta dopo 1 km e non era il caso di presentarsi così) e meno sul nuoto, perché dopo diversi anni in piscina ero già allenata.
Il giorno della gara ero un po’ agitata: leggendo nel regolamento che ci hanno consegnato quel giorno le tabelle con i punteggi delle prove mi sono resa conto di essere fuori standard, tanto più che tra le 6 concorrenti presentateci (su 7000 iscritti in palestra…mah) c’era pure la donna bionica!
Volevo scappare…ma alla fine sono rimasta , grazie anche ai miei sostenitori (Paola e Massimliano, pseudo mio personal trainer) e.ce l'ho fatta! non a vincere sia chiaro, ma a partecipare e portare a termine le 3 prove!! e per me è già una vittoria! In più ho superato i miei record personali e per questo sono contenta...anche se potevo fare di più!!Sabato ci sono state due prove: sollevamento pesi su panca piana e corsa sul tapis roulant di 3 km. Sulla panca ho fatto un pò schifino visto il mio scarso allenamento…ma il mio personal trainer mi ha trascurato. Nella corsa invece ho impiegato 2 minuti in meno di quanto facevo di solito e sono contenta!! Domenica invece si è svolta la prova di nuoto. Per fortuna era il mio cavallo di battaglia e sono andata meglio...e in questa prova ho battuto anche la donna bionica!!certo potevo fare di più...ho accelerato troppo nelle prime 3 vasche e poi ho dovuto rallentare per non morire!!
Nella classifica finale sono arrivata ultima, per uno strano calcolo pesato con l’età e sulle tabelle con i tempi minimi, ma l’importante è che mi sono divertita e per la mia prima gara in 30 anni sono soddisfatta!!